Anziani, abitare e nuove tecnologie


12 Marzo 2024|3 Minuti

Promozione della salute, monitoraggio delle condizioni abitative e valorizzazione dello spazio relazionale. Sono questi i fattori fondamentali che permettono di definire le coordinate delle politiche di ageing in place in alloggi di edilizia pubblica e sociale. Accanto alla necessità di progettare nuove tipologie e modelli abitativi più aderenti ai bisogni  della popolazione anziana, promuovendo nel contempo l’abbattimento delle barriere architettoniche, emerge l’urgenza di introdurre all’interno del sistema di assistenza sociosanitaria (che dovrà essere integrato con la dimensione abitativa e territoriale) le nuove tecnologie di ICT. Il tema dell’innovazione tecnologica a supporto degli anziani, a partire anche dalle linee di indirizzo della Comunità Europea, si è negli anni sviluppato e articolato a tal punto da configurarsi come campo accademico e professionale autonomo. 

Le tecnologie connesse alla Rete e quelle che permettono interazioni on line e off line rappresentano una componente essenziale all’interno dell’ambito dell’innovazione sociale dei sistemi di welfare in generale, ma assumono una portata particolarmente significativa per fronteggiare il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione anziana. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) esprime un deciso orientamento tecnologico che incrocia un’altra tendenza che abbiamo individuato come ugualmente innovativa: la promozione della casa come luogo di cura.

Le tecnologie sono destinate a diventare sempre più parte integrante delle attività di vita quotidiana delle persone anziane compresi i processi di prevenzione e cura a domicilio, inclusione sociale e partecipazione attiva nella comunità di luogo. Proprio per questo motivo non possiamo trascurare il tema del digital divide. Negli ultimi mesi del 2021 il Comune di Bologna ha affidato a Doxa la realizzazione di una indagine sulla capacità della popolazione anziana residente nel capoluogo di utilizzo delle tecnologie digitali. La ricerca mostra che una quota significativa delle persone più anziane (in particolare gli over 75 anni) risulta ancora esclusa totalmente o parzialmente dalla possibilità di utilizzare le opportunità offerte dagli strumenti di comunicazione e connessione digitale che in occasione della pandemia si sono rivelate decisive per garantire un’adeguata qualità della vita. Questa ricerca dimostra quanto rilevato da altre ricerche nazionali: da un lato cresce la propensione della popolazione anziana ad utilizzare le nuove tecnologie; dall’altro permane uno zoccolo duro di cittadini che rischiano di rimanere esclusi dalle opportunità offerte dall’innovazione tecnologica, se non vengono messe in atto iniziative di avvicinamento e di formazione all’utilizzo dei dispositivi digitali e di supporto diretto ai fruitori. 

Le possibilità offerte dalle nuove tecnologie (che possono essere suddivise in categorie sulla base delle loro caratteristiche e dei meccanismi di funzionamento) sono molteplici. Anche limitando il raggio di esplorazione al solo ambito sociosanitario la tecnologia può supportare almeno cinque finalità (mission): assistenza e cura; self management della qualità di vita e del benessere; socialità; supporto al caregiver familiare o informale; supporto al caregiver professionale. Senza dimenticare che ogni funzione va messa in relazione al target di utenza e al setting del servizio.