Abitare la vita per diventare adulti: i progetti della onlus Agevolando


7 Novembre 2023|7 Minuti

L’associazione Agevolando e la sua mission

L’Associazione Agevolando nasce a Bologna nel 2010 con l’obiettivo di sostenere ragazze e ragazzi che hanno trascorso una parte della loro vita “fuori famiglia”, nello sviluppo e nel potenziamento delle proprie autonomie. Parliamo di care leavers, ovvero di giovani che da minori sono stati allontanati dalle proprie famiglie per essere collocati in comunità, case famiglia o affido, ma anche di minori stranieri giunti senza famigliari sul nostro territorio, spesso dopo viaggi lunghi e traumatici. Singoli con storie e vicissitudini molto diverse, accomunati da condizioni potenzialmente sfavorevoli, da ferite dell’anima a volte profonde, e da un ingresso “a tempo” nei sistemi da accoglienza, il cui termine perentorio di frequente non considera il livello reale di autonomia raggiunto. Questo significa che, a conclusione dei progetti, questi giovani si trovano a dovere affrontare tutte le complessità di un mondo competitivo e a tratti spietato, non di rado senza il sostegno di una rete sociale, famigliare e relazionale adeguata.
È proprio su questa mission che si innerva l’attività dell’Associazione Agevolando, fondata da care leavers adulti, che, a partire dalla propria esperienza, hanno deciso di lavorare per migliorare il sistema di accoglienza e la fase dell’uscita.

I progetti abitativi dell’Associazione Agevolando

Abitare un alloggio, per un giovane uscito dall’accoglienza, significa avere un luogo dove cominciare a sviluppare una propria idea di vita e una progettualità ed è un passaggio che segna l’accesso in un mondo adulto.
Bologna è una città soggetta a una pressione abitativa tale da rasentare l’emergenza: cercare una sistemazione è divenuto oramai complesso per chiunque e il libero mercato, con le sue “regole”, ha contribuito a definire delle categorie di inquilini indesiderati.
Di pari passo con la paura, purtroppo, si è andata cristallizzando l’immagine degli “inaffidabili”, che sembra resistere anche alla presenza di buone capacità reddituali e referenze positive: la volontà dell’Associazione è quella di elaborare, con l’aiuto di attori diversi, un insieme di buone pratiche, ma anche di interventi in grado di facilitare il superamento degli ostacoli che tanti giovani privi di sostegno familiare incontrano sulla loro strada.

Finalmente una casa, un progetto per chi non può più rimanere indietro

Nel corso degli anni, con l’acuirsi dell’emergenza abitativa, Agevolando ha cominciato a ricevere con sempre maggior frequenza richieste di aiuto da parte di care leavers che, pur avendo un buon lavoro, non riuscivano a trovare in alcun modo una stabilità abitativa.
Di fronte al dilagare di situazioni complesse, è nata l’idea di organizzare un progetto abitativo da rivolgere a giovani alle prese con tali difficoltà.
Dopo una prima fase esplorativa, ci è stata segnalata la possibilità che Acer concedeva a realtà del terzo settore di locare appartamenti a canone medio concordato, per realizzare progetti di integrazione abitativa. E’ nato così il progetto “Finalmente una casa”. Nel settembre 2020 Agevolando ha così acquisito 3 appartamenti siti nel quartiere Porto-Saragozza, affidati a 6 giovani in possesso di contratti di lavoro di apprendistato o a tempo indeterminato, che potranno rimanervi tre anni (una transizione più ampia, in modo da dare ai ragazzi il tempo e la tranquillità necessari per trovare un’occasione alloggiativa possibilmente duratura e adatta alle loro esigenze).
Con i ragazzi si strutturano obiettivi all’ingresso e in corso d’opera: si tratta di traguardi funzionali alla definitiva uscita dal circuito dei progetti sociali. Rimane quindi l’offerta di un accompagnamento educativo leggero e “on demand”, con incontri periodici, dove la possibilità di ottenere sostegno rispetto ai bisogni o alle criticità da affrontare è sempre presente.

Nessuno si salva da solo: alcune considerazioni conclusive

Ciò che sicuramente emerge dall’esperienza maturata è la centralità della rete come mezzo privilegiato per dare voce a istanze e significati diversi, condividere delle buone pratiche e mettere sul tavolo ciò che è possibile offrire. Se una buona rete sociale può risultare indispensabile per facilitare i care leavers nel loro percorso, lo stesso vale per un’associazione come Agevolando, che non può crescere e svilupparsi senza la collaborazione di persone, realtà e soggetti pubblici.
Come associazione di volontariato, le attività di Agevolando si sviluppano grazie alla spinta e alla passione di persone che mettono il proprio tempo a disposizione di una mission precisa. La partecipazione attiva dei care leavers, sempre centrale, consente di tradurre bisogni e suggestioni in azioni progettuali da sottoporre al vaglio dei beneficiari, così come il dialogo con i servizi sociali e con chi coordina strutture di accoglienze o vi lavora fornisce degli indicatori molto utili su bisogni o problematiche emergenti.
Le risultanze di questa rete di azioni e relazioni hanno però bisogno di partner pubblici e istituzionali, in grado di offrire, non solo un appoggio concreto indispensabile, ma anche la disponibilità a valutare quali strumenti o interventi aggiuntivi possano massimizzare l’impegno e le risorse investite. La possibilità di usufruire di alloggi in comodato gratuito o a canoni moderati risulta davvero cruciale, al fine di rispondere a una richiesta che rischierebbe di rimanere inascoltata, con conseguenze per i care leavers molto gravi. L’esperienza di Bologna suggerisce però anche l’importanza dei luoghi nei quali tutto ciò diventa vita e l’urgenza di difendere i complessi abitativi di edilizia popolare dal rischio di un’alta densità di disagio, cercando di valorizzare, anche a livello progettuale, la grande umanità che in genere vi si respira.
Insieme al progetto “Finalmente una casa” abbiamo attivo anche il progetto “Casa Dolce casa”, che offre la possibilità a giovani usciti dall’accoglienza di età compresa tra i 18 e i 26 anni, di usufruire di un alloggio, nell’ottica dell’housing sociale, con costi calmierati e con un accompagnamento educativo leggero.
Seguiamo 50 giovani in diverse città del nord, compreso Bologna.