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Lasciare crescere i prati aiuta il nostro pianeta
Basterebbe lasciare un po’ più incolta l’erba dei nostri prati per godere di molti benefici a vantaggio del pianeta e di noi abitanti. Tutti infatti possiamo nel nostro quotidiano riconoscere e tutelare la biodiversità lasciando che i nostri spazi verdi diventino rifugio per insetti, farfalle e piccoli animali, questo aiuterà il nostro ecosistema creando delle condizioni favorevoli alla vita di altre specie!
Molti infatti non sanno che l’erba più alta riduce l’erosione e migliora l’assorbimento dell’acqua piovana abbassando le temperature che in città, nelle afose estati, può essere una vera benedizione. Inoltre migliora la qualità dell’aria riducendo l’inquinamento. Non per ultimo un minore numero di interventi significa anche risparmio di carburante.
La pratica dello sfalcio ridotto cioè tagliare l’erba meno frequentemente e in modo strategico, concentrandosi solo sulle aree dove è davvero necessario, non significa trascurare il nostro prato né rischiare di infestare gli spazi verdi ma lasciare fare alla natura valorizzarla con meno interventi a volte troppo radicali. In questo modo le piante erbacee che crescono in città possono completare il proprio ciclo vegetativo, e quindi fiorire e successivamente disperdere efficacemente polline e semi. Così come varie specie animali possono trovare cibo a sufficienza senza che nessuna si imponga, permettendo un naturale riequilibrio costante dell’ambiente. Gli insetti impollinatori, sempre a rischio negli spazi urbani, tra piante erbacee più alte trovano un habitat più vario dove nutrirsi, nascondersi e riprodursi. Un maggior numero di insetti a sua volta significa più cibo per altre specie animali, come alcuni uccelli.
Negli ultimi anni questa pratica è stata messa in atto in varie altre città europee (tra cui Dublino, Francoforte e Cracovia) e italiane come Milano che conferma di voler proseguire su questa strada. La percezione ancora radicata del prato corto come cura e sicurezza, la scelta estetica di un verde pubblico sempre “ordinato” può essere più facilmente superata dalla scoperta di un verde sano e spontaneo come simbolo di progresso. Si è anche visto che nei parchi e nei giardini urbani più curati c’è una maggiore predominanza di specie di insetti ritenute dannose dalle persone come zanzare, zecche e alcune larve di coleotteri. Un recente studio scientifico ci informa di una bellissima notizia: nelle zone verdi urbane meno tagliate si è evidenziato un aumento significativo di farfalle, un segnale forte che abbellisce i luoghi dove vivere di colori di piante e insetti vivi e in movimento.
Allora perché non provare a vedere intorno a noi più natura e meno asfalto!?!