La memoria partigiana si arricchisce di un nuovo murale


3 Giugno 2024|4 Minuti

È stato inaugurato sul muro Acer che circonda la scuola materna di via Martini 2 il murale che conclude il progetto “Il racconto di un viaggio alla scoperta di Mimma, Marroni, Paolo e Pietro Busacchi”, ideato e curato da Artecittà-Aps con la collaborazione di Acer Bologna, Anpi Saragozza Sezione Magnani e le scuole della zona Saragozza. All’opera realizzata nel 2020 dall’artista Giuseppe Parenti dell’associazione Artecittà, si è aggiunta ora una parte di racconto per immagini, opera dei ragazzi della classe IIB della scuola secondaria di primo grado Guinizelli, sotto il coordinamento dello stesso artista, sempre sul tema dei quattro martiri che nel dopoguerra hanno dato i nomi a quattro strade dell’ex “Villaggio dei martiri della rivoluzione fascista”: Irma Bandiera, Mario Bastia detto Marroni, Giovanni Martini detto Paolo e Pietro Busacchi.

Questa zona del quartiere Saragozza era infatti un quadrilatero fascista, come testimoniano i nomi delle strade: via delle Camicie nere, oggi via Irma Bandiera; via del Legionario, oggi via Pietro Busacchi; via dello Squadrista, oggi via Paolo Giovanni Martini; via XXIII Marzo 1919 (data della fondazione dei Fasci italiani di combattimento da parte di Benito Mussolini), oggi via Mario Bastia.

La parte di murale realizzata dai ragazzi delle Guinizelli consiste in nove quadri in sequenza che rappresentano il nazifascismo, la deportazione e lo sterminio di ebrei, omosessuali, zingari, testimoni di Geova, ecc., l’occupazione militare di Bologna dal ’43 al ’45, la scelta dei partigiani di combattere nazisti e repubblichini, la lotta partigiana, la delazione, la cattura e l’uccisione dei resistenti.

Il presidente di Acer Bologna Marco Bertuzzi – presente all’inaugurazione insieme al presidente del Quartiere Porto-Saragozza Lorenzo Cipriani, alla dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo nr. 8 Francesca Baldelli e alla presidente dell’Anpi Saragozza, sezione Magnani, Mariarosa Pancaldi – ha commentato: “L’importanza di iniziative come queste è legata soprattutto alla necessità di trasmettere la memoria alle generazioni più giovani. Il ricordo delle persecuzioni razziali, delle violenze nazifasciste, della lotta partigiana, di chi ha sacrificato la vita per la libertà del nostro Paese deve essere un patrimonio da custodire e da lasciare a chi verrà dopo di noi. Al di là del valore artistico, questo murale ha il compito di raffigurare un pezzo di storia, deve essere una sorta di ‘pietra d’inciampo’ per i passanti che spinga a porsi domande e a inquadrare il presente alla luce di quella che è la nostra storia”.
Il presidente del Quartiere Porto-Saragozza Lorenzo Cipriani ha sottolineato il valore educativo, oltre che artistico dell’opera realizzata: “Mi piace sottolineare che questo lavoro è nato nel cuore di quello che era il cosiddetto quartiere fascista di Bologna e che oggi è dedicato invece alla memoria dei nostri partigiani, come testimoniano i nomi delle strade, quasi una sorta di contrappasso. E questo murale, con il suo forte valore educativo per i ragazzi che l’hanno realizzato ma anche per i cittadini che lo vedranno, contribuisce a tenere viva la memoria di chi ha lottato per la liberazione dal nazifascismo portando alla nascita di una repubblica democratica”.