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Il Pilastro, un racconto vero e poetico da riscoprire
Il Pilastro è un nome che non si dimentica per la nostra città, un quartiere che da lontano è stato per tanto tempo un non luogo animato da tristi fatti di cronaca e tensioni, una periferia da evitare, un ghetto.
“Non eravamo felici di venire qui, anche perché il Pilastro era considerato come il Bronx di New York”, queste le parole di uno dei primi residenti intervistati che apre lo scenario al docufilm Il Pilastro.
Poi qualcuno ha deciso di raccontarcelo in un altro modo, con parole e immagini cariche di dignità, di vita vissuta da una comunità che ha saputo reagire all’isolamento e a scelte urbanistiche contrarie per costruire un abitare quotidiano che potesse favorire condivisione e convivenza. Il film Il Pilastro con la regia di Roberto Beani, prodotto da Mauro Bartoli, regista e produttore imolese per Labfilm, ideato da Laminarie, la compagnia teatrale bolognese che dal 2009 dirige il teatro DOM la cupola del Pilastro, è stato applaudito a lungo dal pubblico vincendo il Best Film BPER Award | Biografilm Italia 2025.
Grazie a due anni di lavoro sul posto, di raccolta di immagini tra i palazzi e le storie dei residenti, la troupe ha conquistato la fiducia di chi ha vissuto qui fin da quando nel 1966 è sorto questo rione, destinato ad accogliere il crescente numero di immigrati giunti per lavorare in città durante il boom economico, ancora oggi la zona con la più alta percentuale di Edilizia Residenziale Pubblica di Bologna. I primi si trasferirono a viverci senza servizi di base, nemmeno l’acqua e l’elettricità, con le strade in terra battuta, la chiesa in un container e le scuole lontane. E nonostante tutto la prima cosa che emerge è la tenacia di coloro che, comprendendo l’effetto che questa urbanistica avrebbe avuto sulle loro vite, ha combattuto affinché le scelte delle amministrazioni cambiassero direzione e si potesse ridisegnare il loro futuro.
Piano piano il racconto scopre il vero Pilastro, animato da una vita mai passiva, sicuramente difficile ma arricchita da iniziative per la comunità e momenti conviviali che hanno creato un tessuto sociale fondamentale per sopravvivere in una periferia che raccoglie oltre 7 mila abitanti. Scorrono sotto i nostri occhi i bellissimi materiali d’archivio che grazie ai contributi di studiosi di urbanistica, cittadine e cittadini del rione, interviste e agli archivi di Laminarie, Cineteca, Acer e Biblioteca Spina, creano una narrazione vera ed emozionante: il primo comitato di quartiere, il tempo pieno per le scuole elementari e medie, la realizzazione del Virgolone, le lotte urbanistiche, la prima televisione condominiale italiana e il ruolo della cultura che a fatica si è fatta strada dentro realtà tanto diverse.
«Quella tenacia – racconta il registra Roberto Beani – ha dato i suoi frutti perché sono moltissime ancora oggi le persone felici di vivere qui. Certo, l’eredità di quel senso civico non so se è una specie di vaccino che durerà per sempre, ma ha funzionato. Tra le tante persone che ho intervistato non tutti hanno ovviamente le stesse idee e, sebbene ci sia anche molta rabbia rispetto a un isolamento mai risolto (vedi anche le ultime notizie sul tram che forse qui non arriverà mai), non ho mai però avvertito rassegnazione. Poi non bisogna dimenticare che il Pilastro è parte del mondo di oggi con i problemi di oggi. Ma c’è ancora un collante sociale che resiste ed è rappresentato da tutte quelle realtà che del terzo settore che si occupano di sopperire alle falle della politica e alle conseguenze di un mondo sempre più individualizzato. E questo è possibile anche grazie a quell’architettura che ha permesso tutte quelle zone in between difficilmente classificabili tra spazi privati e spazi pubblici, ma fondamentali per favorire le relazioni.»
Il Pilastro è un racconto realistico e poetico che abbatte molti stereotipi e svela come negli anni la realtà urbana e la vita di tanti cittadini si sono plasmati a vicenda, un fenomeno complesso e ancora oggi pieno di contraddizioni che però resiste alle sfide quotidiane e riscopre dei primati virtuosi come gli orti urbani più estesi di Europa, senza rinunciare mai al confronto e al dialogo con il resto della città di cui ne è anche specchio.
Guarda il trailer del Film, cliccando qui.