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Il nuovo Emporio Solidale: co-gestione tra pubblico e terzo settore
Mercoledì 11 giugno è stato inaugurato il sesto Emporio Solidale della rete Case Zanardi, nel quartiere Porto-Saragozza, con sede nel locale Acer di via San Rocco 6 B/C. La nuova struttura, che inizialmente accoglierà 25 famiglie, arricchisce la rete cittadina degli Empori Solidali, raggiungendo l’obiettivo di avere almeno un Emporio Solidale in ciascun quartiere della città di Bologna, a sostegno del diritto alla salute e all’inclusione sociale.
Gli empori solidali, aperti tra il 2014 e il 2016 nell’ambito del Progetto Case Zanardi promosso dall’Istituzione per l’inclusione sociale e comunitaria “Achille Ardigò e don Paolo Serra Zanetti” del Comune di Bologna, oggi fanno riferimento all’Area welfare e promozione del benessere di comunità del Comune di Bologna e sono co-gestiti dall’Associazione Pane e Solidarietà. Dal 2014 hanno accolto oltre 4.500 famiglie — più di 14.500 persone — residenti a Bologna in condizioni di fragilità socio-economica
Il progetto trae ispirazione dall’esperienza avviata nel 1914 dal primo sindaco socialista di Bologna, Francesco Zanardi — il cosiddetto “sindaco del pane” —, che aprì i primi negozi comunali per distribuire generi di prima necessità a prezzo di costo. Nel 1919 gli spacci comunali erano già 21, contribuendo a far superare alla popolazione le difficoltà della Grande Guerra.
Uno dei punti cardine del progetto è la sinergia con i Servizi sociali territoriali.
Cosa sono gli empori solidali?
Gli empori solidali sono piccoli supermercati dove le famiglie ‘adottate’ possono fare gratuitamente la spesa di beni di prima necessità, alimentari e non, per massimo 12 mesi. Le segnalazioni dei nuclei provengono principalmente dai servizi sociali del Comune di Bologna oltre che dalle realtà che compongono la rete di Case Zanardi che, per loro finalità interne, seguono delle famiglie.
Tutte si trovano in situazione di disagio sociale, lavorativo, abitativo, alcune collocate nella transizione abitativa. Ad ogni famiglia viene attribuito un quantitativo di punti mensili, stabilito in base al numero dei componenti del nucleo familiare, da utilizzare per gli acquisti all’interno dell’Emporio che si cerca di arricchire di stagione in stagione (l’inizio dell’anno scolastico con materiale didattico, il Natale con dolci e doni per i bambini…).
I nuclei che vi accedono vengono accompagnati nel corso della spesa per cercare di far sì che le persone acquisiscano consapevolezza sia sulle finalità dell’aiuto che viene loro fornito – ad esempio prendere i prodotti di cui si ha realmente bisogno – ma soprattutto per fare dell’emporio un luogo di relazione e di incontro!
Inoltre, grazie agli “Spazi delle Opportunità”, vengono proposte attività gratuite per favorire autonomia, integrazione e partecipazione attiva: orientamento ai servizi, corsi di alfabetizzazione linguistica e digitale, iniziative di socializzazione, bookcrossing e laboratori creativi. Questi spazi rappresentano veri e propri punti di riferimento nei quartieri, capaci di unire assistenza materiale e coesione sociale. Gli Empori Solidali e gli Spazi delle opportunità si configurano così come presidi territoriali che coniugano l’erogazione di beni essenziali con la costruzione di legami sociali e la promozione del benessere di comunità.
Gli empori si riforniscono grazie a…
Ai volontari che si impegnano nelle collette alimentari che vengono spesso organizzate in occasioni di eventi e giornate speciali o in collaborazione con supermercati e negozi presenti sul territorio.
Al Banco alimentare in collaborazione con Fondazione Banco Alimentare (www.bancoalimentare.it) per la fornitura di prodotti non commercializzabili e di beni del programma FEAD e del Fondo Nazionale.
Al recupero delle eccedenze: al fine di contrastare lo spreco dei prodotti alimentari e farmaceutici, nel 2016 è entrata in vigore la legge 166, c.d. “antisprechi” o Legge Gadda, che ha dettato una disciplina unitaria sul recupero delle eccedenze, sulla donazione e distribuzione delle stesse a scopo di solidarietà e utilità sociale.
Agli acquisti diretti: i generi alimentari vengono acquistati con contributi diretti del Comune di Bologna e finanziamenti ottenuti attraverso la partecipazione a bandi o donazioni di privati o alle donazioni di aziende solidali.
Gli altri Empori attivi si trovano nelle seguenti sedi:
- Santo Stefano – via Capo di Lucca 37;
- Savena – via Abba 28 C;
- Navile – via della Beverara 129;
- Borgo Panigale – via Enio Gnudi 1 A;
- San Donato-San Vitale – via Scipione dal Ferro 19 A.